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IL MESSAGGIO DI FRANCA BELLACHIOMA GIOVANE PITTRICE FOLIGNATE

Fatati sentieri
nel bosco

Una distesa panica, un groviglio intrigante di un bosco, un rincorrersi dl lattiginosi cirri, un precipitare di turbolenti acque tra le rocce, infinite spazialità rotte dalle luci e dalle ombre possono corporeizzare non solo una reale visualizzazione della flora e dell'ambiente, ma anche il motivo conduttore per la figurazione materica di stati d'animo. Per la verità la dissoluzione del proprio essere e del proprio sentirsi nell'immaginario misterioso di una fantastica rappresentazione paesaggistica, mentre da un lato può esplicare l' esigenza 'cachée' di una comunicazione con i propri simili per mezzo di un arc-en-ciel decriptato, dall'altro il linguaggio espressivo della pittura materializzata con il colore, può dare corpo e visibilità alla poliedricita del 'cogito, ergo sum', anzi del 'pingo, ergo sum'. E Franca Bellachioma ha saputo trovare nella figurazione dei romantici boschi sufficientemente immersi in dinamici e valorliali silenzi e in atmosfere lunari-incantate, una ragione di emersione del proprio essere malinconica femminilità rispetto ad un mondo sguaiatamente scomposto e pragmaticamentc e superficialmente solare. La pittura della giovane artista di Foligno non è la risultanza dell'evasione; non è l'impegno per un linguaggio dell'effimero; non la corporeizzazione dell'ovvio e del 'dja vu'; al contrario è la ricerca seria e rigorosa di un' indagine pittorica con l'esclusivo intento di 'dévoiler' ciò ch'entro urge nella propria e altrui sensibilità e umanità. Di sicuro la visitazione o rivisitazione della pittura della Bellachloma che non indulge al pressappochismo sino concettuale e alla faciloneria formale e strumentale richiede un'osservazione non frettolosa per poter cogliere tra le ombre e le luci di affatati sentieri nel bosco, In paesaggi che si smisurano in lontananza, in squarci dl luci e di ombre contrastive, in panorami misterici non solo l'ascendenza di una pittura psicologica, ma anche l' esigenza di percepire, anche con i sensi, l'Essere nell'immanenza. Il quadro dell'artista fulginate non propone la elementarità espressiva; anzi dispone un risultato pittorico complesso e profondo che merita attenzione e rispetto.